L’accusa era pesante, sequestro di persona a scopo di estorsione. Nicola Cortinove, 41 anni, di San Salvo, e Michele Marinelli, 29, San Severo, sono stati assolti dalla Corte d’Assise con la formula il fatto non sussiste. La pubblica accusa aveva chiesto due condanne a 25 e 28 anni.
La difesa rappresentata dagli avvocati Antonino Cerella e Giuseppe Casale del foro di Foggia esulta. “Resta l’amarezza per una detenzione ingiusta. I nostri clienti hanno subito due anni di custodia cautelare ingiustamente”, hanno commentato al termine del processo.
Ad accusarli era stata la presunta vittima. La grave accusa, contestata dalla Procura, era quella di aver agito al fine di procurarsi un ingiusto profitto. Gli indagati, secondo il racconto di un operaio di San Salvo, avrebbero cercato di farsi consegnare da lui ottomila euro come pagamento per la cessione, avvenuta precedentemente, di sostanza stupefacente.
Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine l’operaio venne tenuto in ostaggio per cinque giorni durante i quali sarebbe stato malmenato e minacciato ripetutamente di morte. Altre volte i sequestratori avevano minacciato di morte i suoi familiari.
Il fatto si verificò a maggio 2015. L’operaio raccontò di essere stato prelevato sotto casa, privato dei documenti e costretto a salire in auto, destinazione Puglia. Gli imputati lo avevano chiuso in un capannone di Apricena, nel Foggiano, legandogli, mani e piedi con fascette di plastica. Non poteva chiedere aiuto perché gli era stata chiusa la bocca con un sacchetto di plastica.
Redazione noixvoi24.it – 25 febbraio 2017